IL PREZZO DELLA SALUTE
A cura di Melissa Zino
Molto spesso mi sento ripetere lo stesso ritornello: “Mangiare bene costa troppo!”. Eccomi qui allora ad affrontare questo argomento piuttosto delicato, rispetto al quale mi piacerebbe che anche voi esprimeste la vostra opinione e condivideste la vostra esperienza personale lasciando qualche commento alla fine di questo articolo.
Io parto da un presupposto. Forse, e dico forse (e dopo vi spiego) mangiare bene, nel senso seguire un’alimentazione equilibrata e salutare, costa parecchio. Ma curarsi da malattie indotte da una cattiva nutrizione (sovrappeso, obesità, diabete, patologie cardiache, ecc.) costa ugualmente sia in termini economici sia in termini fisici nonché psicologici. Quindi io vi chiedo. In cosa preferite spendere? In una bella fornitura di frutta, verdura e pesce fresco oggi o in estenuanti visite mediche domani?
Mi piacerebbe poter fare un esperimento: confrontare la mia spesa ed il mio scontrino con quello di un’altra persona che acquista prodotti completamente opposti ai miei e constatarne la reale differenza.
Posso dirvi che sul mio budget incidono soprattutto 3 categorie di alimenti:
– pesce fresco in quantità industriali
– qualche prodotto confezionato da agricoltura biologica e privo di ingredienti sospetti
– frutta fresca e verdura fresca o surgelata (che ha un costo più elevato ma è pratica e veloce e, va bene privilegiare gli ortaggi di stagione, ma mangiandone parecchi trovo sia importante anche variare per cui devo comunque acquistarli congelati per avere più scelta).
Ma posso anche dirvi cosa non incide sul mio budget:
– carne rossa e salumi
– prodotti surgelati pronti
– formaggi e latticini
– prodotti confezionati di ogni genere e sorta.
Quindi a conti fatti e andando per compensazione non credo che su un paniere di spesa ampio il mio scontrino e quello della “signora Maria” che acquista BonRoll, Quattro salti in padella, Buondì e Sofficini siano poi tanto diversi.
Esistono anche degli accorgimenti per cercare di risparmiare un po’ e soprattutto per far sì che gli alimenti non vadano sprecati o addirittura buttati via, cosa che odio profondamente (io sono una di quelle persone che, nonostante in Italia sia poco diffuso e forse poco chic, se consumo i miei pasti fuori casa ed avanzo qualcosa, chiedo il doggy bag o mi porto via la bottiglia di vino rimanente). Personalmente mi organizzo in questo modo: vado a fare una spesa importante circa una volta al mese, più qualche grocery shopping infrasettimanale veloce e contenuto.
Una volta a casa congelo pesce, carne, verdura e tutto quello che ha una deperibilità immediata. Poi ogni mattina scongelo quello che prevedo di cucinare per pranzo e/o cena (vi parlerò presto anche dell’importanza del meal planning, ovvero la pianificazione dei pasti per poter seguire al meglio il vostro piano alimentare ed ottenere i risultati sperati). Cerco inoltre di organizzare la mia dispensa ed il mio frigo in modo da portare avanti gli alimenti che hanno una scadenza più ravvicinata.
Inoltre gli avanzi li utilizzo spesso il giorno successivo in una nuova ricetta. Un trancio di salmone cucinato il giorno precedente si può trasformare in condimento per un riso integrale. Un petto di pollo precedentemente grigliato può diventare il protagonista di una bella insalata. Gli avanzi più diversi possono trasformarsi nel pranzo da portare in ufficio il giorno seguente. Insomma con un po’ di fantasia ed organizzazione non andrà sprecato nemmeno un centesimo di quello che avrete acquistato anche a caro prezzo.
Alcuni acquisti food li faccio anche online, principalmente sul sito Macrolibrarsi.it dove riesco a trovare a prezzi accettabili tutti quei prodotti che purtroppo non sono presenti al supermercato, con la speranza che prima o poi la grande catena americana Whole Foods apra dei punti vendita anche in Italia. Io vi avevo avvisati nella mia presentazione che il mio animo era americano quindi mi perdonerete se qua e là utilizzo termini inglesi o faccio riferimento a cose/luoghi/persone made in USA ma è più forte di me! 😉