RUOLO DELLA CUFFIA DEI ROTATORI NELLA STABILITA’ DI SPALLA
La Spalla è una zona del corpo umano estremamente complessa poiché composta dall’insieme di 5 articolazioni1, 3 “vere” e 2 “false”. Tra queste la principale viene chiamata Scapolomerale o Glenomerale poiché mette in comunicazione la testa dell’Omero con la cavità glenoidea della Scapola. L’insieme di queste cinque articolazioni, azionate da numerosi gruppi muscolari (26 in tutto), fa della spalla “l’articolazione” più mobile e potenzialmente più instabile del nostro organismo.
Tutta questa mobilità permette l’esecuzione di movimenti complessi ma diminuisce sensibilmente la stabilità intrinseca dell’intera regione. Per meglio comprendere la complessità di questo distretto, basti pensare che attraverso esso passano sia le forze necessarie ad eseguire un “muscle up”, sia i complessi e specifici movimenti che riescono a orientare la mano di un pittore.
L’articolazione della spalla è comunque protetta da numerosissime strutture anatomiche stabilizzatrici2 capitanate dai muscoli e dai tendini che formano la Cuffia dei Rotatori (CdR).
Superiormente troviamo il tendine del muscolo Sovraspinato, anteriormente quello del muscolo Sottoscapolare e posteriormente i tendini dei muscoli Sottospinato e Piccolo Rotondo3.
SOVRASPINATO o sovraspinoso: con la sua azione abduce e ruota all’esterno il braccio, in sinergia con l’azione del deltoide.
È formato da due ventri4:
Anteriore: con un tendine più sottile e tubulare che però risulta essere più forte, più resistente e più elastico.
Posteriore: con un tendine più piatto e largo.
La porzione superiore del tendine è contigua al legamento Coraco-Omerale e al legamento Trasverso dell’omero, garantendo ad ogni attivazione muscolare il tensionamento di questi ultimi.
SOTTOSPINATO O INFRASPINATO:
Ruota esternamente il braccio ed esegue un fondamentale ruolo di rinforzo della porzione posteriore della capsula dell’articolazione scapolo omerale fondendosi con le fibre di quest’ultima.
SOTTOSCAPOLARE:
Adduce e ruota verso l’interno il braccio (intrarotatore).
Si crede che sia principalmente un rotatore interno, ma il suo ruolo primario è ASSISTERE LA DEPRESSIONE DELLA TESTA DELL’OMERO durante l’elevazione e CONTRASTARE le forze elevatrici di Sovraspinato e deltoide5.
È il muscolo più forte della CDR.
È un muscolo che va spesso incontro a spasmo protettivo limitando il movimento della spalla anche in seguito a chirurgia6.
È un muscolo posturale ad azione anticipatoria, per cui risulta sempre attivo durante le attività dell’arto superiore7.
PICCOLO ROTONDO: Con la sua azione, sinergica nei confronti dell’Sottospinato, ruota debolmente verso l’esterno il braccio.
Garantisce la funzione della spalla anche con lesione massiva della CdR.
Se Sovraspinato e Sottospinato sono assenti, deve bilanciare da solo il sottoscapolare e i grandi muscoli (ex. deltoide).
Questi muscoli, uniti alla capsula articolare ed al complesso sistema legamentoso, stabilizzano la spalla impedendone la lussazione (fuoriuscita della testa omerale dalla cavità glenoidea).
La stabilità articolare è mediata da:
• Elementi statici/passivi (capsula/legamenti/labbro glenoideo) che si oppongono alle eccessive traslazioni della testa omerale.
• Elementi dinamici (muscoli) il cui ruolo principale è quello di Stabilizzare la testa omerale contro la cavità glenoidea.
La cooperazione tra fattori statici e dinamici per garantire la stabilità biomeccanica senza sacrificare la mobilità è dettata dai meccanismi8:
• Concavity compression: ovvero la stabilità che caratterizza un oggetto convesso che viene premuto contro una superficie concava
• Equilibrio scapolo-omerale: uno Squilibrio/incoordinazione dei muscoli della spalla possono influenzare negativamente il movimento della spalla.
Secondo gli ultimi studi9 in fase di preparazione ad un’attività medio-intensa va eseguita una fase di attivazione di questi muscoli tramite specifici esercizi eseguiti a basso carico con serie da 20-30 ripetizioni.
Questi esercizi mirano al reclutamento e all’allenamento dei muscoli rotatori sopracitati, migliorandone vascolarizzazione e attivazione in preparazione allo sviluppo di forza durante l’allenamento.
Il soggetto è in piedi (come in fig. 1), la resistenza è posta lateralmente (circa 90°) e si richiede una rotazione verso l’esterno a gomito flesso per l’attivazione di Sottospinato, Piccolo rotondo e (in modo più lieve) Sovraspinato.
Fig. 1 Rotazione esterna. Selfmade image.
Per l’attivazione del muscolo Sottoscapolare, viene richiesta una rotazione verso l’interno (come rappresentato in fig. 2).
Fig. 2 Rotazione interna. Selfmade image.
Le medesime rotazioni possono essere svolte in diversi piani dello spazio fino a raggiungere (come rappresentato in Fig. 3 e Fig. 4) i 90° di abduzione. Qui, il soggetto, compiendo le rotazioni, porta ai massimi gradi di spiralizzazione la capsula articolare.
Un allenamento a questi gradi articolari, garantisce stabilità dinamica della spalla.
In generale, ma soprattutto per la spalla, l’esercizio attivo e terapeutico dosato dal Fisioterapista Specializzato in Riabilitazione Neuro Muscoloscheletrica è indispensabile per assicurare la funzionalità ottimale del complesso articolare.
Bibliografia:
1 Neumann, Donald A.PT, PhD, Kinesiology of the Musculoskeletal System: Foundation for Physical Rehabilitation, 2nd edition, Mosby/Elsevier ed., 2010, United States, Pag.121-163, ISBN: 9780323039895.
2 Wilk KE, Arrigo CA, Andrews JR. Current concepts: the stabilizing structures of the glenohumeral joint. JOrthop and Sport Physical Ther. 1997; 25:364-379.
3 S. Brent Brotzman, M.D., Kevin E. Wilk, P.T., La Riabilitazione in Ortopedia, 2 edizione, Excerpta Medica Italia Srl, Milano, 2004, Pag.125, ISBN: 8885675670.
4 Jòzsa LG., Kannus P. Humans Tendon. Anatomy, Physiology and Pathology. Human Kinetics (eds). Champain, 1997.
5 Inman VT, Saunders JB, Abbott LC. Observations of the function of the shoulder joint. 1944.
6 The effect of scapular protraction on isometric shoulder rotation strength in normal subjects Jay Smith et all.
7 The Development of Anticipatory Postural Adjustments in Infancy. David et all. 2010.
8 Favard L, Bacle G, Berhouet J. Rotator cuff repair. Joint Bone Spine. 2007 Dec;74(6):551-7. Epub 2007 Oct 12.
9 Williams G, Rockwood C, Bigliani L. Rotator cuff tears: why do we reapair them? Journal of Bone and Joint Surgery. 2004;86:2764-2776.