Ci sono voluti giorni per riprendersi, ma anche per raccogliere tutte le foto, e vedere ogni foto è un’emozione.
Sono giorni e giorni che sto vivendo personalmente di ricordi legati a questo weekend passato con 53 persone, dove ho avuto l’occasione di conoscere molto meglio tanti membri del team e ancora non riesco del tutto a staccarmi da quei pensieri, da quei momenti di condivisione, dalle risate di gruppo. Proverò a raccontarvi cosa abbiamo fatto anche se non sarà semplice cercherò di farvi provare le stesse emozioni che sento ancora forti dentro di me, e replicando un pochettino l’articolo dell’INVICTUS SOUTH CAMP che si è svolto poche settimane fa in costiera amalfitana.
Era esattamente una settimana fa, il 24/07 quando si controllava di avere tutto il materiale obbligatorio e consigliato prima di chiudere definitivamente gli zaini, pronti per partire verso la Valle Antrona nel nord del Piemonte.
Partiamo dalla scelta della località. Ho personalmente scelto questa zona perchè sa essere turistica e selvaggia nello stesso tempo. Basta scegliere dei percorsi su sentieri un po’ più duri, che la massa della gente che di solito va a fare la classica passeggiata della domenica, la si evita facilmente.
Abbiamo scelto di fare 3-2-1 giorno a scelta a seconda delle possibilità di tutti, chiamati rispettivamente SURVIVOR, ENDURANCE, TOURING. Chi voleva fare qualcosa di più estremo poteva partire dal venerdì, altrimenti dal sabato mattina, oppure aggiungersi più comodamente al sabato sera e dormire una sola notte con noi, o addirittura arrivare la domenica mattina e farsi una piccola gita fuori porta in giornata.
Così facendo abbiamo cercato di accontentare un po’ tutti.
Abbiamo impostato il camp facendo partecipare i ragazzi in coppie formate da noi coaches in base al carattere ed in base ad alcune caratteristiche delle persone.
La parte competitiva è iniziata già qualche settimana prima del camp, facendo fare delle prove nei vari gruppi su WhatsApp ai ragazzi, lasciando loro qualche indicazione su cosa avrebbero dovuto imparare a fare e che avremmo poi chiesto, come accendere un fuoco in diversi modi, fare dei nodi, ecc…
Fino all’ultimo giorno siamo stati con le chiappe strette, perchè il tempo non era così favorevole. Era un continuo guardare le varie evoluzioni e pregare nel “potere del Poncho” (gli storici si ricorderanno quante volte ci ha salvato portarne almeno uno nel borsone al giorno delle gare), ed infatti così è stato. Venerdì mattina un mezzo nubifragio, che fortunatamente nel pomeriggio è andato a risolversi facendo uscire un tiepido sole. Immaginatevi voi i 5 ragazzi della Puglia che ci hanno raggiunto il giovedì sera e che nonostante tutto erano stra-convinti di partecipare in ogni caso. Forse forse siete stati voi a portare il sole!
Sembra tutto girare per il verso giusto, è il momento di partire.
VENERDI 24/07/2020
Caricati gli zaini in macchina, recuperati per la strada un po’ di ragazzi, inizia l’avventura.
Arriviamo al punto di ritrovo dove qualcuno era già presente ed entro le 19:30 sono arrivati tutti i 20 partecipanti, 10 coppie.
Dopo un veloce briefing e controllo del materiale, abbiamo iniziato a svolgere le prime prove. Dalla codifica di una frase, a prove di equilibrio con un bellissmo bastone da 43cm, alla lettura delle cartine topografiche senza l’uso del GPS, i ragazzi sono stati messi alla prova e sono partiti in autonomia verso il primo punto notte.
Noi coaches siamo letteralmente fuggiti via un attimo prima di loro appositamente per vedere come si sarebbero comportati da soli; se avessero fatto da subito squadra o se qualche coppia invece fosse partita per arrivare prima degli altri.
Immaginatevi la situazione, erano le ore 20:30 e tempo 30 minuti sarebbe diventato tutto buio.
Infatti dopo 30′ di camminata intensa era completamente notte e non so quanti di voi si siano mai spinti a camminare di notte in un bosco di montagna dove non ci hai mai messo piede e non conosci la strada.
Noi coaches ci siamo nascosti all’interno di una grotta/galleria dove passano i binari ed un carrello come quello delle miniere e da lì abbiamo gestito a vista la situazione.
Passano 10 minuti abbondanti e iniziamo a sentire le prime voci in lontananza e le prime luci che si intravedono nella boscaglia. Come delle lucciole eccoli che escono dal bosco e arrivano proprio sotto di noi, in un punto saliente che andava obbligatoriamente fotografato, perchè la prova di Osservazione lo richiedeva.
Da quel momento passa un’altra ora e inizia ad arrivare il fresco, ma i ragazzi finalmente ci raggiungono in fila indiana al primo punto notte dove è stato acceso anche un bel fuoco con estrema facilità.
Tempo di ricaricarsi un attimo con qualcosa da mangiare e scaldarsi vicino al fuoco, siamo andati a dormire perchè l’indomani la sveglia sarebbe suonata presto.
Totale 8km 400mD+
SABATO 25/07/2020
Personalmente conosco bene queste montagne e nonostante sia stato molte volte è sempre un’emozione rivedere certi panorami, infatti anche per me stavolta è stato diverso.
Immaginatevi di risvegliarvi alle 05:28 all’ombra di una parete rocciosa completamente baciata dal sole, con un silenzio incredibile, solo il rumore dell’acqua del torrente Troncone che scorre verso il lago di Campliccioli. Un freddo che metà bastava perchè la notte ha fatto salire l’umidità della pioggia del giorno precedente.
Io fortunatamente ero in tenda con Crizzi (avevo dimenticato la mia amaca a casa) che è un po’ come dormire con una stufa a pellet, mentre Benny ha dormito in amaca da solo.. anzi no.. con il suo coltello da Rambo.
Era una cosa da far invidia pure ai Samurai. Nelle istruzioni c’è scritto che ci potete uccidere cinghiali durante una lotta corpo a corpo, vipere a due teste, mucche minacciose, tagliare la testa ai bisonti Tatanka, ma se pensate che possa servire contro l’umidità vi sbagliate di grosso.
Con i denti che battevano, noi coaches subito ci siamo fatti una tazza di thè caldo, abbiamo chiuso le tende e siamo ripartiti prima di tutti i ragazzi verso la Diga del Cingino.
Anche qui, stavolta con la luce del giorno, volevamo vedere se emergeva lo spirito competitivo di qualcuno oppure se avessero fatto tutto insieme.
La camminata verso la diga ci ha fatto sudare per circa 2h30min e all’arrivo in cima c’era un vento fortissimo.
Facendo due chiacchiere con uno dei custodi abbiamo scoperto diverse cose, che abbiamo subito fatto nostre e man mano che i ragazzi arrivavano scaglionati al punto di ritrovo firmavano il libro degli arrivi al checkpoint e sotto forma di quiz chiedevamo loro quanto poco prima avevamo appreso anche noi.
Giusto il tempo di aspettare tutti e ricaricarci con qualcosa da mangiare siamo ripartiti attraversando prima la diga e poi attraverso un tunnel di 2,8km dove passa una condotta forzata.
Un passaggio buio, basso, umido e bagnato, che ha messo alla dura prova chi soffriva di claustrofobia, ma che con l’aiuto e l’unione di tutti è stata una semplice passeggiata.
Usciti dal tunnel, ci siamo ricongiunti con gli 11 ragazzi che invece sono partiti il sabato mattina. Dallo stesso punto di ritrovo nostro del venerdì sono partiti al mattino presto e con la via “Direttissima” si sono sparati una bella passeggiata impegnativa in salita per raggiungerci entro le ore 12.
Tempo di un pranzetto in quota, siamo ripartiti tutti e 31 verso la Diga di Camposecco dove dopo una bella parte in pianura, inizialmente ci ha fatto tirare il fiato un breve tratto in pendenza in salita, che con gli zaini carichi ve lo raccomando…
E poi dopo aver raggiunto la diga e aver regalato un enorme stupore al custode che MAI nella vita ha visto arrivare un gruppo così numeroso da quelle parti, siamo scesi per “sole” 3 ore (anche 3 ore e mezza) spaccandoci letteralmente i piedi, le ginocchia, i muscoli… una discesa indimenticabile.
Meno male che poi al lago di Antrona dove abbiamo stabilito di accamparci per la seconda notte incuranti di un bel cartello NO CAMPING, abbiamo fatto un bagno che ci ha rigenerato.
Non so se ci ha rigenerato di più il bagno o l’aperitivo che abbiamo fatto, però comunque uno dei due ci è servito.
Al campo base numero 2, il sabato sera, ci hanno raggiunto altre tre persone e con il calare della notte dopo aver montato le tende, abbiamo iniziato a fare il classico bordellosoviet che ci contraddistingue. Appena acceso il fuoco (mitico DEZ, il fochista del gruppo) abbiamo iniziato a tagliare salame, mangiare taralli, bere cose indefinite…
Immaginate una striscia di prato a ridosso del lago, con 16 tende montate, un fuoco in mezzo, vista lago, musica e lucine di Natale sopra le tende che facevano ambiente lounge che neanche a Formentera i migliori locali possono pensare di avere.
La serata è partita decisamente bene quando Eddie, Bea, Ottavia si sono messi una tutona intera degna di nota, i pugliesi si sono presentati con le parrucche e Maurone e Tizi vestiti da boscaioli facevano da contorno.
ATTENZIONI IMMAGINI FORTI
Avevamo anche MoneBotte che un po’ come nella sfida Conor McGregor VS Floyd Mayweather, con il suo outfit aggressivo e atteggiamento da bullo ha sfidato l’alcool. “Al nono round, Mayweather mise a segno una serie di colpi al viso di McGregor, e l’assalto proseguì anche nel decimo round fino a quando l’arbitro Robert Byrd (interpretato da Benny) decise di fermare l’incontro decretando la vittoria di Mayweather per KO TECNICO, dato che McGregor sembrava non essere più in grado di difendersi.” Cit.Wikipedia
Da quel momento la serata è stata ancor di più uno spasso. Se dovessi dare un voto, sicuramente sarebbe “9+” come direbbe Enrico. (Per questioni tecniche non posso spiegarvi il motivo, vi lascio una diapositiva qui)
Insomma è stata una serata spettacolare anche se siamo andati a dormire relativamente presto, visto che la sveglia sarebbe suonata domenica mattina alle ore 7. Non per tutti però, qualcuno alle 5:30 doveva svegliarsi.
Totale accumulato 38km 2000m D+
DOMENICA 26/07/2020
Io avevo la sveglia per le 7:00 in modo tale da recuperare un po’ di più, far velocemente colazione, chiudere la tenda e con la macchina raggiungere il punto di ritrovo all’alpe Cheggio/lago dei Cavalli a circa 15min di strada da dove fossi io, comodamente in automobile. Anche perchè avrei dovuto portare diverse cose con me.
Peccato che quando sei in tenda, si sentono tutti i rumori esterni e se hai un plotone di soldati che si deve svegliare alle 5:30 per partire a piedi alle 7:00 e farsi tutta la strada a piedi, è praticamente impossibile dormire.
Questo è lo stato del risveglio dopo la serata…
Quindi un gruppo di matti insieme a Crizzi hanno fatto anche l’ultima grande fatica del camp, ovvero quella di svegliarsi presto al mattino dopo la serata di sabato, e farsi 800m di dislivello positivo in soli 3km di strada.
Un bel vertical di primo mattino, con più alcool che sangue in corpo lo consigliano tutti infondo no?!
L’altro gruppo invece, come il sottoscritto, ha raggiunto in auto i 22 ragazzi della domenica.
Ritrovo per tutti alla diga del Lago dei Cavalli alle ore 10:00.
Alla fine sono arrivati prima quelli a piedi che tutti gli altri ahah …
Tempo di ricongiungerci un attimo con tutti, recuperare il frigorifero con il Gorgonzola che il caseificio Palzola ci ha offerto per l’evento siamo andati a sdraiarci e riposarci per qualche minuto prima della lezione di Pilates della nostra coach Michela.
La lezione di 30 minuti è stata sufficientemente necessaria per distruggere i ragazzi del venerdi e del sabato, e per dare un assaggio di cosa è capace di fare Michela con le sue lezioni.
Ragazzi, considerate che a fare lezione erano in due… la nostra coach si è resa disponibile nonostante non abbia nemmeno trovato un parcheggio rosa perchè in dolce attesa ahaha.. Auguroni ancora Michi e grazie!
All’ora di pranzo abbiamo distribuito e fatto assaggiare tre diverse tipologie di Gorgonzola, quello dolce, quello al peperoncino e quello piccante (più stagionato). Questo tipo di formaggio siamo veramente stati contenti di averlo fatto assaggiare un po’ a tutti e soprattutto ai ragazzi della Puglia, perchè è proprio tipico del Novarese. La nostra zona è l’unica al Mondo che produce questo tipo di formaggio a pasta molle, privo di lattosio quindi adatto anche agli intolleranti.
E’ un prodotto straordinario che merita di essere assaggiato e conosciuto.
Fatevi un giro sul sito di PALZOLA, guardate anche come viene prodotto, lo stabilimento e al termine del QUIZ che trovate verrà visualizzato il risultato e saprete se potrete fregiarvi del titolo onorifico di “Master Palzola”.
Dopo un attimo di pausa meritatissima abbiamo proseguito la giornata con la lezione di Stretching della nostra coach Giorgia, un momento che stavamo aspettando da giorni perchè le nostre gambe stavano chiedendo pietà.
Tra un esercizio e l’altro, qualcuno si è rotto a metà, altri hanno perso l’uso delle gambe, altri invece più semplicemente hanno fatto come TIZI e dormivano ahaha.
Gli appuntamenti di Pilates e di Stretching sono stati seguitissimi durante il lockdown anche da tante persone che non sono iscritti e che non avevano necessariamente voglia di allenarsi con noi con gli INVICTUS HOME TRAINING
A seguire noi coaches abbiamo dovuto necessariamente valutare i ragazzi con tutti i loro punti che hanno guadagnato o perso durante il camp; dalle penitenze, le prove di osservazione, le prove di bushcrafting, dalle prove natura, alla temutissima prova dei nodi…
A turno abbiamo chiamato diversi gruppi di persone a cui abbiamo chiesto 3 nodi e devo dire che sorprendentemente tutti sono stati bravissimi e sono riusciti a replicare i nodi richiesti.
Appena dopo questo momento abbiamo consegnato le magliette commemorative dell’ INVICTUS NORTH CAMP 2020 a tutti coloro che ci hanno seguito dal venerdi e dal sabato, che hanno sudato parecchio e condiviso con noi bellissimi momenti e a tutti i partecipanti l’attestato di partecipazione come ricordo della giornata.
Totale accumulato 45km 2500m D+
Personalmente sono molto soddisfatto di essere riuscito a riunire tutti i ragazzi con un unico grande obiettivo.
Il TEAM BUILDING e ritrovare la voglia di star insieme e condividere delle emozioni che quest’anno ci sono state tolte.
Sin dall’inizio abbiamo cercato di dare un minimo senso di competizione al camp, ma senza esagerare. Quello che durante la quarantena ci è mancato è stato proprio competere contro noi stessi e verso gli altri. Un’altro aspetto negativo del lockdown è stato quello di isolarci e quindi ritrovare fiducia in noi stessi e verso gli altri era fondamentale.
Però ragazzi.. vi ho raccontato tanto e non basterebbero le parole di 10 articoli diversi per farvi provare le stesse emozioni che noi abbiamo da una settimana dentro di noi…
Vi lascio con qualche commento più bello dei ragazzi qui sotto e scusateci se non possiamo svelarvi tutto tutto, la prossima volta partecipate!
Grazie di tutto ragazzi, dai coach a tutti noi!
Mi sono divertito un sacco, fatto nuove esperienze e visto posto stupendi
Stancante fisicamente ma a livello umano credo che una cosa del genere sia super appagante per tutti noi
Grazie per tutto ❤️
Credetemi se non esagero quando dico che è stata una delle esperienze più belle della mia vita per tutto quello che ha significato a livello interiore. Per questo, grazie coaches e grazie ragazzi per le risate, per le lacrime,per avermi sopportata nel tunnel, per avermi inconsapevolmente dato la forza per superare un’altra volta i miei limiti. Proud to be invictus 🔥
Grazie davvero a tutti😍
Mi sono sentita come in una famiglia, siamo stati una grande squadra✨
Le sere intorno al falò, la fatica, i momenti di disagio, tutto bellissimo!
È stata una bella prova, non ho mai fatto nulla del genere e di sicuro non me lo dimenticherò
È stata una bellissima esperienza e mi ha fatto moltissimo piacere conoscervi e sbagliare tipo OGNI sentiero insieme a voi. E grazie ai coach che si sono fatti un 🍑 a mandolino per la buona riuscita dell’evento.
GRAZIE A TUTTI RAGAZZI questo weekend rimarrà memorabile nei nostri cuori
I VOSTRI COACHES
PS: io in questo weekend ho scoperto che:
-Crizzi dorme in Plank
-dove c’è la Diga c’è sempre Nico
-in Valle Antrona non c’è il Corona
-il mio materiale obbligatorio devo controllarlo
Articolo redatto dal Capitano Frankie
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